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Sovana è una frazione del comune di Sorano (provincia di Grosseto), rispetto a cui si trova a sud-ovest ad una distanza stradale di 75 km, quasi al confine con il Lazio. È conosciuta come importante centro etrusco, borgo medievale e rinascimentale, nonché sede episcopale.
Il centro e la vicina area archeologica sorgono nel Pianetto di Sovana, piccolo fondovalle che si sviluppa a quote comprese tra i 200 e i 300 metri s.l.m. nel cuore dell'Area del Tufo, poco a sud dalla riva sinistra del fiume Fiora, lungo il corso di alcuni suoi affluenti a regime torrentizio.
L'attuale centro storico si sviluppò nel corso del Medioevo nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della famiglia Aldobrandeschi, che vi fece edificare un castello intorno all'anno mille. In epoca medievale divenne anche libero comune e diede i natali a Ildebrando di Sovana, divenuto in seguito papa Gregorio VII; fu anche capitale dell'omonima contea.
Alla fine del Duecento venne ereditata dagli Orsini seguendo il medesimo destino di Sorano e Pitigliano fino al Quattrocento, epoca in cui il centro venne conquistato dai senesi.
A metà Cinquecento la definitiva caduta della Repubblica di Siena portò Sovana nelle mani dei Medici, che la inglobarono nel Granducato di Toscana.

Palazzo Pretorio


Il Palazzo Pretorio è ubicato sul lato settentrionale di Piazza del Pretorio.
Il palazzo fu costruito in epoca medievale, quasi certamente tra la fine del XII secolo e gli inizi del Duecento: la sua esistenza è provata in un documento risalente al 1208.
L'edificio conservò intatta la propria struttura originaria con finestre ad arco fino agli inizi del Quattrocento, quando risultava gravemente danneggiato a seguito dell'assedio che le truppe senesi portarono alla città di Sovana: la successiva ristrutturazione effettuata tra il 1413 e il 1414 comportò la modifica delle parti che precedentemente erano state distrutte in modo irrecuperabile.
Con l'ingresso di Sovana nel Granducato di Toscana avvenuto nel 1555, il palazzo cambiò l'uso a cui era destinato precedentemente, divenendo anche la sede del carcere in epoca seicentesca.
Nel tardo Settecento il complesso fu dismesso e ceduto dai Lorena alla diocesi locale, venendo restaurato nel corso dei decenni successivi.
Durante il secolo scorso era divenuto sede di un magazzino, prima di essere nuovamente restaurato e adibito a sede museale.
La parte superiore della facciata principale del Palazzo PretorioIl Palazzo Pretorio si presenta a pianta rettangolare, con la facciata principale che si apre su Piazza del Pretorio, sul lato minore meridionale del perimetro planimetrico. Disposto du due livelli, si caratterizza per le pareti esterne interamente rivestite in conci di tufo.
La facciata principale è addossata ad un basamento a scarpa di sostegno all'angolo destro, ove continua con la facciata laterale orientale lungo la quale presenta una cordonatura, mentre sul lato sinistro la facciata si trova addossata ad un piccolo corpo di fabbrica che la divide dalla caratteristica Loggia del Capitano. Il portale d'ingresso principale, di forma rettangolare ed architravato, si apre nella parte destra preceduto da alcuni gradini; la parte sinistra della facciata è caratterizzata dalla presenza di un secondario portale d'ingresso ad arco. Sulla parete della facciata, che si sviluppa tra i due portali e le due finestre quadrangolari che si aprono al piano rialzato, sono collocati nove stemmi riconducibili a capitani del popolo e commissari che storicamente vi hanno prestato servizio.
All'interno del palazzo ha sede il centro visite del Parco archeologico del Tufo ed il relativo centro di documentazione del territorio sovanese. Sulle pareti interne intonacate spiccano in alcuni punti affreschi di scuola senese realizzati tra il periodo tardomedievale e l'epoca rinascimentale.